La Blockchain

“blockchain è un sistema peer-to-peer distribuito”. Un sistema di questo tipo è una rete di singoli computer, detti “nodi”, che rendono disponibili uno all’altro le loro risorse (es. capacità di calcolo e  memoria) senza che ci sia un elemento centrale di controllo.

Tutti i computer hanno quindi lo stesso ruolo nella rete e gli stessi diritti di accesso ai dati e uso della rete stessa.

In altre parole, è un sistema dove non esiste un nodo centrale che coordina gli altri, ma dove tutti hanno la stessa importanza.

Gli utenti formano una rete di “pari a pari” (peer-to-peer); un gruppo quindi di persone dove nessuno è più importante delle altre e dove tutti si relazionano con tutti.

Il fatto che la rete sia distribuita vuol dire semplicemente che siamo separati uno dall’altro.

Nel caso di blockchain, esso consiste in un sistema peer-to-peer distribuito non di computer che fanno file sharing, ma di “ledger”.

Ledger è una parola inglese che in italiano può essere tradotta con libro mastro; il “libro mastro”, in contabilità, è il registro principale nel quale vengono raccolti tutti i conti di un sistema contabile.

Ampliando un po’ il concetto di libro mastro, si può pensare che un “ledger” sia ad esempio il Catasto, nel quale sono registrate tutti le vendite degli immobili, oppure il Pubblico Registro Automobilistico, dove sono registrati i passaggi di proprietà delle macchine.

Un termine italiano più vicino al senso di ledger potrebbe essere allora quello di “registro”.

Riprendendo allora la definizione iniziale, possiamo provare ora a riformularla in termini più colloquiali:

Blockchain è una rete di registri separati tra loro dove non esiste un registro principale.

Aggiungendo qualche dettaglio in più:

Blockchain è un sistema peer-to-peer distribuito di ledger che utilizza algoritmi che trattano i dati con tecnologie crittografiche e di sicurezza al fine di mantenere l’integrità del sistema

Andiamo anche in questo caso a vedere in dettaglio il significato di questa definizione.

Rispetto alla prima parte, la prima informazione in più che vediamo è che blockchain “utilizza algoritmi”. Un algoritmo, secondo la definizione di Wikipedia, è:

Un procedimento che risolve un determinato problema attraverso un numero finito di passi elementari

Dietro qualsiasi programma del computer c’è ad esempio un algoritmo. Un termine che in questo caso possiamo usare come sinonimo è “procedura”. Possiamo quindi dire che:

blockchain usa delle procedure…

Procedendo con la definizione vediamo cosa fanno queste “procedure”: “trattano i dati con tecnologie crittografiche e di sicurezza”.

In questo caso il verbo “trattare” è usato nella sua accezione di “gestire” o “applicare”; blockchain usa quindi delle procedure che gestiscono i dati con tecnologie crittografiche e di sicurezza. Tecnologie quindi che impediscono la falsificazione dei dati.

La definizione si conclude con la definizione dello scopo: “al fine di mantenere l’integrità del sistema”.

L’integrità di un sistema informatico è legato a tre aspetti:

  1. Integrità del funzionamento: il sistema non contiene errori logici che fanno sì che ci siano comportamenti inaspettati
  2. Integrità dei dati: i dati sono completi e non in contraddizione tra loro
  3. Integrità della sicurezza: gli utenti possono accedere solo ai dati per i quali hanno l’autorizzazione

In altre parole, un sistema che mantiene la sua “integrità” è un sistema che non commette errori, nel quale i dati non vengono persi o modificati in modo errato e nel quale, infine, nessuno può accedere a informazioni per le quali non è autorizzato.

A questo punto riscriviamo nuovamente in termini colloquiali la definizione completa di blockchain:

Blockchain è una rete di registri separati tra loro e collegati attraverso internet, dove non esiste un registro principale; nella rete vengono utilizzate delle procedure che trattano i dati con tecnologie crittografiche e di sicurezza al fine di avere un sistema che non fa errori, nel quale i dati non vengono persi o modificati in modo errato e, infine, dove nessuno può accedere alle informazioni per le quali non ha l’autorizzazione. 

Il significato dietro alla definizione

La definizione ci dice prima di tutto che blockchain è un sistema di registri; un qualcosa fatto quindi per contenere le informazioni relative alla proprietà e/o agli scambi di qualcosa.

Due esempi di registri sono il Catasto per gli immobili e il PRA per le automobili.

Un altro esempio possibile è il registro all’interno del quale sono memorizzate tutte le operazioni di compravendita delle azioni per la Borsa.

Le università e le scuole hanno registri contenenti le informazioni riguardanti i voti degli esami sostenuti dagli studenti.

Le banche e le finanziarie hanno un registro contenente lo stato dei pagamenti relativi ai mutui o ai prestiti.

I fornitori di luce e gas hanno un registro che contiene tutte le bollette pagate dagli utenti e i dati sulle loro forniture.

L’elenco potrebbe continuare a lungo, ma in questo momento ci 

fermiamo ad osservare che tutti questi registri hanno una cosa in comune: la presenza di un’autorità centrale che mantiene il registro.

Tutte le informazioni sugli immobili per esempio sono contenute all’interno di un unico registro presente al Catasto che, essendo l’autorità centrale, ha il compito di gestire il registro.

Questa autorità è riconosciuta da tutti i cittadini e nessuno mette in dubbio la sua gestione delle informazioni.

In particolare, i cittadini si fidano del fatto che il catasto mantenga i dati in modo corretto, non faccia errori e faccia in modo che nessuno possa accedere a informazioni per le quali non ha l’autorizzazione.

Se non fosse così, nessuno avrebbe più il coraggio di comprare una casa; potrebbe infatti succedere che questa non appartenga alla persona che ce la sta vendendo, oppure che venga venduta due volte contemporaneamente o, infine, che il catasto dopo che l’abbiamo acquistata si “dimentichi” che questa appartenga a noi.

Se non ci fosse la fiducia in questa autorità centrale, l’intero sistema delle compravendite immobiliari non potrebbe esistere.

Lo stesso vale anche per gli altri registri: se per esempio non 

venisse riconosciuta l’autorità dell’università come ente che mantiene il registro dei voti, diminuirebbe moltissimo il valore della laurea come titolo di studio.

Se i cittadini non avessero fiducia nelle banche, in quanto gestori del registro dei pagamenti delle rate dei mutui, smetterebbero immediatamente di prendere i soldi in prestito.

Come abbiamo appena visto quindi, un’autorità centrale deve garantire di essere in grado di mantenere i dati in modo corretto, di non fare errori e fare in modo che nessuno possa accedere a informazioni per le quali non ha l’autorizzazione.

Ma queste sono proprio le tre caratteristiche elencate nella parte finale della definizione di un sistema basato su blockchain:

…al fine di avere un sistema che non fa errori, nel quale i dati non vengono persi o modificati in modo errato e, infine, dove nessuno può accedere alle informazioni per le quali non ha l’autorizzazione.

Blockchain è quindi un sistema che ha quelle caratteristiche che fanno sì che le persone abbiano fiducia nelle autorità centrali che gestiscono i registri che hanno a che fare con aspetti molto importanti della loro vita (proprietà immobili, titolo di studio, etc.).

Dov’è allora la novità introdotta da Blockchain?

La risposta la troviamo nella definizione dove si dice che:

Blockchain è una rete di registri, …, dove non esiste un registro principale

Nel caso del Catasto, del PRA, delle Università, delle banche, etc. c’è sempre un autorità centrale nella quale i cittadini decidono di avere fiducia.

Nel caso di Blockchain invece l’autorità centrale non esiste; Blockchain è quindi, come abbiamo visto prima, un sistema che garantisce gli utenti come un’autorità centrale, ma dove un’autorità centrale non esiste.

Questo è un differenza importantissima: Blockchain permette quindi di garantire i rapporti tra diversi soggetti senza che ci sia il bisogno di costituire un’autorità centrale senza quindi che questa debba conquistare la fiducia dei soggetti stessi.

Perché Blockchain oggi è importante

Abbiamo visto che la caratteristica principale di Blockchain è che riesce a garantire un registro senza però che ci sia bisogno di un’autorità centrale.

Per capire l’importanza di questa cosa, pensiamo a come negli ultimi anni la fiducia nei soggetti autorevoli sia stata sostituita da quella verso i nostri pari.

Prendiamo per esempio il mondo delle recensioni: una volta prima di andare in un ristorante si cercava su qualche guida un giudizio sulla qualità del locale.

Ci fidavamo quindi del parere di un “esperto” pensando che questo avesse l’autorevolezza per dare un giudizio obbiettivo sul ristorante.

Ora invece cosa facciamo? Andiamo su TripAdvisor e guardiamo la media delle recensioni dei clienti.

Abbiamo quindi smesso di fidarci dell’esperto e diamo più valore al giudizio dei nostri pari.

Questo avviene per vari motivi su cui non ci andiamo a soffermare, ma tra i quali spicca sicuramente quello della fiducia.

Sappiamo bene che un “esperto” potrebbe essere corrotto, ma che è invece impossibile corrompere decine, se non centinaia o migliaia, di singoli clienti.

Un altro esempio è quello di Airbnb, la piattaforma attraverso la quale possiamo scegliere una camera dove soggiornare basandoci sulle recensioni degli altri utenti e senza bisogno di passare per un’agenzia di viaggio.

Allo stesso modo, chi ospita non dovrà fidarsi di un tour operator per avere la garanzia che ci comporteremo bene come ospiti, perché potrà vedere i pareri dati su di noi da chi ci ha già ospitato.

Il recensore di ristoranti, l’agenzia di viaggio, il tour operator, etc. sono tutti “soggetti autorevoli” nei quali veniva riposta la fiducia, esattamente come ancora avviene nel caso delle autorità centrali che abbiamo visto prima.

Con questo non voglio dire che le autorità centrali come il Catasto o il PRA perderanno la fiducia dei cittadini, ma che la presenza di soggetti centrali “superiori” agli altri è sempre meno accettata.

Le nuove strutture dovranno essere basate su un meccanismo come Blockchain che è capace di dare fiducia senza avere questi soggetti.

Approfondendo un po’ di più quello che è successo negli ultimi anni, ci rendiamo conto che la fiducia è sì passata dai soggetti autorevoli ai pari, sempre che questi siano in un numero sufficiente, ma in parte è stata riposta anche nelle piattaforme di intermediazione come TripAdvisor, Airbnb, etc.

Queste ultime potrebbero infatti imbrogliare e farsi pagare per modificare i dati aggiungendo per esempio delle recensioni false. Chi ci garantisce che questo non avvenga?

Non pensiamo a TripAdvisor, di cui ormai ci fidiamo, ma immaginiamo un nuovo sistema sconosciuto che entri nel mercato. Chi si fiderebbe?

Se ci pensiamo bene, in questo momento ci fidiamo di queste piattaforme di intermediazione anche perché la posta in gioco è bassa; nel caso peggiore potrò non essere soddisfatto di un ristorante o di una camera.

Se però il valore della cosa in gioco aumentasse, ci fideremmo di una piattaforma di intermediazione?

Compreremmo una casa se una nuova piattaforma di intermediazione appena entrata sul mercato ci “garantisse” che la stiamo acquistando dal legittimo proprietario?

Molto probabilmente penseremmo che si tratti di una truffa online e staremmo molto attenti a fare il nostro acquisto.

Stiamo quindi passando sempre più a quella che viene chiamata sharing economy, ma a questa fino a oggi è mancato qualcosa che potesse dare completa fiducia alle persone.

Blockchain è così importante proprio perché è un sistema che da una risposta a questa necessità.

Una nuova piattaforma che dovesse utilizzare la tecnologia Blockchain garantirebbe agli utenti che non ci possano essere errori e che nessuno possa modificare i dati a piacimento.

Sarebbe quindi in grado di garantire l’utente da ogni possibile frode.