Bitcoin sugli scudi: ecco perché il prezzo potrebbe continuare a salire fino all’anno prossimo

Per la prima volta da oltre un anno ha sfondato quota 9mila dollari. A sostenere le quotazioni della criptovaluta più famosa del mondo è certamente il lancio di Libra, la moneta di Facebook, ma c’è anche un’altra – e fondamentale – spiegazione tecnica.
Maggio 2020, infatti, è un’altra delle date segnate sulle agende di trader e minatori (di Bitcoin): il processo di estrazione della moneta verrà dimezzato. Sarà il terzo “halving” della cripovaluta creata nel 2008 da Sathoshi Nakamoto.

Lo schema su cui si regge l’intera architettura del Bitcoin non permette di generare più di 21 milioni di monete, ma allo stesso tempo il processo è stato pensato per tenere sotto controllo l’inflazione. E per evitare che ci fosse un’autorità simile a una banca centrale che potesse stampare moneta all’infinito, Nakamoto ha previsto che la capacità di estrazione di dimezzasse con il passare del tempo. Un po’ come succede per l’oro: la quantità di metallo giallo sul globo è finita e ogni volta che ne viene estratto un grammo, diventa un po’ più difficile estrarne un altro.

Per i Bitcoin è la stessa cosa. All’inizio – anche per incentivare il lavoro dei minatori – ogni blocco validato corrispondeva a 50 Bitcoin; dopo il primo “halving” nel 2012 la quantità è scesa a 25 e nel 2016 è arrivata a 12,5 bitcoin: a maggio 2020 calerà a 6,25 per azzerarsi intorno a 2140. “Nel 2012 e nel 2016 – spiega Christian Miccoli, co-founder e Ceo di Conio – come effetto diretto della riduzione dell’offerta, si è assistito nella fase precedente all’evento a un primo incremento del valore della criptovaluta e al raggiungimento di picchi importanti nella fase successiva, per arrivare poi a una stabilizzazione del valore a livelli sempre più alti”.

Un pensiero condiviso anche da Federico Pecoraro fondatore e ceo di Chainblock: “Con l’avvicinarsi del dimezzamento della capacità estrattiva cresce l’attenzione del mercato perché la disponibilità del Bitcoin è destinata a calare. In questo caso, però, non è l’unico motivo a spingere le quotazioni. Da un lato c’è stato l’annuncio di Libra, la valuta di Facebook; dall’altro l’halving di Litecoin che è ancora più vicino. Di certo l’attenzione per le criptovalute è in continua crescita”.

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Bitcoin sugli scudi: ecco perché il prezzo potrebbe continuare a salire fino all’anno prossim

La regina delle criptovalute, il Bitcoin. Imagoeconomica

Dopo mesi sottotraccia, il Bitcoin è tornato sugli scudi. Per la prima volta da oltre un anno ha sfondato quota 9mila dollari. A sostenere le quotazioni della criptovaluta più famosa del mondo è certamente il lancio di Libra, la moneta di Facebook, ma c’è anche un’altra – e fondamentale – spiegazione tecnica. Maggio 2020, infatti, è un’altra delle date segnate sulle agende di trader e minatori (di Bitcoin): il processo di estrazione della moneta verrà dimezzato. Sarà il terzo “halving” della cripovaluta creata nel 2008 da Sathoshi Nakamoto.

Lo schema su cui si regge l’intera architettura del Bitcoin non permette di generare più di 21 milioni di monete, ma allo stesso tempo il processo è stato pensato per tenere sotto controllo l’inflazione. E per evitare che ci fosse un’autorità simile a una banca centrale che potesse stampare moneta all’infinito, Nakamoto ha previsto che la capacità di estrazione di dimezzasse con il passare del tempo. Un po’ come succede per l’oro: la quantità di metallo giallo sul globo è finita e ogni volta che ne viene estratto un grammo, diventa un po’ più difficile estrarne un altro.

Leggi anche I trader si scatenano sul Bitcoin, ma la vera fortuna è nella Blockchain

Per i Bitcoin è la stessa cosa. All’inizio – anche per incentivare il lavoro dei minatori – ogni blocco validato corrispondeva a 50 Bitcoin; dopo il primo “halving” nel 2012 la quantità è scesa a 25 e nel 2016 è arrivata a 12,5 bitcoin: a maggio 2020 calerà a 6,25 per azzerarsi intorno a 2140. “Nel 2012 e nel 2016 – spiega Christian Miccoli, co-founder e Ceo di Conio – come effetto diretto della riduzione dell’offerta, si è assistito nella fase precedente all’evento a un primo incremento del valore della criptovaluta e al raggiungimento di picchi importanti nella fase successiva, per arrivare poi a una stabilizzazione del valore a livelli sempre più alti”.

Un pensiero condiviso anche da Federico Pecoraro fondatore e ceo di Chainblock: “Con l’avvicinarsi del dimezzamento della capacità estrattiva cresce l’attenzione del mercato perché la disponibilità del Bitcoin è destinata a calare. In questo caso, però, non è l’unico motivo a spingere le quotazioni. Da un lato c’è stato l’annuncio di Libra, la valuta di Facebook; dall’altro l’halving di Litecoin che è ancora più vicino. Di certo l’attenzione per le criptovalute è in continua crescita”.

Insomma, gli addetti ai lavori sono convinti che la ripresa delle quotazioni corrisponda alla probabile ripartenza del mercato in vista dell’halving 2020. Anche perché si tratta di un evento in due atti: tra 3 e i 12 mesi precedenti il dimezzamento (da maggio a febbraio dell’anno prossimo, ndr), la domanda di Bitcoin cresce spinta dai trader che hanno fretta di monetizzare; una volta dimezzata la capacità di estrazione, invece, le quotazioni vengono sostenute da un crollo dell’offerta e da un costo di estrazione sempre più alto.

Immediatamente dopo l’halving, infatti, il prezzo tende a scendere molto bruscamente perché i trader puntano a monetizzare il loro investimento, mentre il mercato aspetta prezzi migliori per fare affari. Per arrivare, così, a una stabilizzazione del valore a un livello superiore di quello precedente.

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